Abbiamo aperto Settembre con un fine settimana lungo dal 1 al 3, dedicato alla Toscana e alle Cinque Terre, tre giorni immersi nella bellezza della Repubblica Marinara di Pisa, una mini crociera delle cinque terre e per concludere Lucca, la città del fumetto.

Arrivati a Pisa in tarda mattinata e dopo aver pranzato liberamente, nel primo pomeriggio ci siamo incontrati con la nostra guida per la visita di Piazza dei Miracoli che rappresenta con i suoi monumenti il ciclo della vita. 

 

 

Il battistero che rappresenta la nascita, il duomo e la torre che rappresentano la vita e il cimitero monumentale che rappresenta la morte. 

La visita è cominciata dalla Torre Pendente, il simbolo della città, di grande richiamo proprio per la sua forma pendente. Restiamo tutti stupiti dal fatto che la Torre non è l’unica ad essere inclinata. Suppor in maniera più lieve la guida ci fa notare che sia la cattedrale che il battistero hanno una piccola pendenza. Tutto è dato dalla presenza di un terreno poco stabile composto di argilla molle che cede sotto il peso delle imponenti strutture. 

Il primo edificio ad essere costruito è stato il duomo che venne edificato con il bottino ricavato dalle vittorie sul mare. Il suo stile evidenzia il sovrapporsi di culture classiche e orientali, a prova del fatto che in quel periodo nella città circolavano culture diverse. 

Successivamente viene costruito il battistero su base circolare con delle arcate cieche nella parte inferiore e dei cuspidi e altre decorazioni nella parte superiore. 

A seguire poi vengono iniziati i lavori della torre, interrotti più volte a causa dei cedimenti del terreno, ma che si concluderanno due secoli più tardi cercando di correggere la sua inclinazione verso il lato opposto. 

 

 

ll campo santo, invece, viene costruito sull’idea di un chiostro e al suo interno, come ci spiega la nostra guida, sono conservati dei sarcofagi di epoca romana. 

Terminata la visita ognuno di noi ne approfitta per fare una passeggiata tra le bancarelle stracolme di souvenir, che arricchiscono la piazza e i vicoli limitrofi, oppure semplicemente per prendere un caffè. 

Raggiungiamo tutti insieme il pullman per partire per la vicina Montecatini Terme, location del nostro albergo. Prendiamo tutti posto nelle nostre camere e alle 20.30 tutti a tavola per cominciare la nostra prima cena di gruppo. Il tempo è molto piacevole per fare una passeggiata serale nella movimentata piazza della città e nonostante la stanchezza accumulata non cediamo dinanzi a questa provocazione.  

Il secondo giorno dopo la colazione siamo partiti per La Spezia, il porto di partenza per raggiungere le Cinque Terre, una giornata dedicata alla bellezza di questi paesaggi che colpiscono nel profondo di chi li visita.

 

 

Almeno questo traspare da quanto scritto sui social da un nostro cliente al rientro dal viaggio. Non potevano esserci parole migliori per descrivere questa giornata e per questo vogliamo riportarle per condividere l'esperienza personale di un nostro viaggiatore:

 

"...Un caldo sole rende ancora più accesi i colori delle case di Manarola che ridisegnano sul costone scosceso, che arriva quasi a lambire le onde più lunghe, un paesaggio fiabesco. Qui è bandito il bianco, solo tonalità forti per prendere le distanze dai caldi paesi più a sud e soprattutto per distinguersi da località pugliesi e greche. Questa piccola frazione, forse, senza alcun dubbio è il posto più bello di questa costa. Un piccolo golfo che non supera i quindici chilometri.

 

 

Certo le altre quattro non sono da meno, Monterosso compreso, che tra le cinque è la più grande è popolata. Il borgo vecchio contornato da vigneti che danno vini di alto prestigio ripete i canonici abitativi delle altre consorelle. Tra i vini più costosi e ricercati lo “Sciacchettrà”, dolcissimo, che i genitori mettono da parte addirittura per il giorno della nascita dei figli oppure per stapparlo quando convolano a nozze. Percorsi appesi e strettissimi invitano i più prestanti a camminate affascinanti che ti tentano malgrado le gambe iniziano a segnalarti con piccoli dolori che dopo i settanta deve centellinare gli sforzi. La via dell’Amore percorsa in buona compagnia più di quarant’anni fa non è ancora aperta. Gli allagamenti e le frane di quasi un decennio fa lo avevano cancellato del tutto. Ora ne hanno ripulito un piccolo tratto e si spera in nuove risorse per continuare il lavoro. Unisce Riomaggiore a Manarola, un chilometro e mezzo da mozzafiato che ti allarga cuore e polmoni.

 

 

Tanti ospiti, molti stranieri incantati da tanta bellezza. Paesaggi unici dove vivere non è facile e non solo per i costi, ma anche per muoversi e per raggiungere La Spezia e le altre località vicine. È quasi proibito costruire e le poche case messe in vendita raggiungono cifre altissime pari a quelle che si praticano nei centri delle città più ambite.

 

 

A Monterosso l’ultima casa è stata costruita vent’anni addietro e questo non favorisce i giovani che sono costretti spesso a vivere nei posti meno cari. Siamo arrivati a Riomaggiore con un battello pieno come un uovo. È partito da La Spezia, incantevole città, che ospita il meglio della nostra Marina militare. Siamo saliti a bordo in quel mezzo di mare racchiuso tra il moderno porto pienissimo di piccole e grandi imbarcazioni allineate come soldatini nei loro posti barca e la grande costruzione dell’arsenale della Marina Militare. Una città ordinata, quasi tutta moderna, ha preso il posto della precedente distrutta dalle bombe nella seconda guerra mondiale. Dagli azzurri cieli sono state scaricate tonnellate e tonnellate di bombe che hanno dato alla città il triste primato del posto più bombardato d’Italia.

Siamo ritornati a La Spezia con un treno pienissimo. Lì ci attendeva il pullman parcheggiato in uno spazio nei pressi del grande edificio della Marina Militare. Per raggiungerlo abbiamo attraversato una piccola parte della città. Strade larghe e ben tenute. Tanti negozi e gruppi di turisti stranieri che stazionavano in una grande piazza con al centro uno strano monumento che non sono stato in grado di decifrare..."

 

Rientrati in albergo abbiamo tutti approfittato di una veloce ma necessaria doccia e subito dopo tutti a tavola per la nostra ultima cena insieme. 

L’indomani mattina ci siamo tutti svegliati con la consapevolezza che qualcosa di bello stava per finire. La tappa finale di questo nostro week-end Tosco-Ligure è stata Lucca, molto apprezzata dai clienti.

 

 

Abbiamo iniziato la nostra visita da Porta Santa Maria, dove abbiamo conosciuto la nostra guida. Non poteva mancare un breve ma esaustivo excursus storico delle principali vicende storiche che hanno portato ad oggi questa bellissima ma tranquilla città toscana. 

Le mura di cinta sono il simbolo della città, circondano il perimetro del centro storico, lunghe quasi 5 km, sono ogni giorno la meta ideale per i più “attivi”. Già dalle prime ore della mattina sono numerosi i ciclisti, i camminatori o più semplicemente gli amanti delle passeggiate che percorrono queste mura sopraelevate.

Costeggiando il giardino del Palazzo Pfanner, dove si trovava una delle prime birrerie d’Italia, ci inerpichiamo nei vicoli della città passando per Piazza San Frediano per dirigerci verso la famosa Piazza Anfiteatro, in forma ellittica, costruita su quello che in antichità era un anfiteatro romano, i cui resti sono ancora visibili. 

 

 

Continuiamo la passeggiata verso la cattedrale di San Martino, una bellissima opera in stile romanico dove al suo interno si trova il Volto Santo, uno dei crocifissi più venerati al mondo. Lungo il percorso facciamo tappa alla base della Torre Guinigi, dove alla sua sommità trova posto un giardino pensile dominato da grandi lecci. Un’altra piazza degna di nota è Piazza San Michele che deve il nome alla chiesa in stile romanico-gotico sovrastata da una grande statua di San Michele, che si dice conservi uno smeraldo che si vede solo in alcune condizioni di luce. 

 

 

Ci diamo appuntamento subito dopo la pausa pranzo nella più grande Piazza di Lucca, Piazza Napoleone, fortemente voluta da Elisa Bonaparte dove oggi prende posto il palazzo della provincia. 

Tutti puntuali ci dirigiamo verso Porta San Pietro dove ci aspetta il nostro pullman. Non mancherà una foto ricordo di gruppo prima della partenza per lasciare in ognuno noi impresso questo bellissimo ed emozionante viaggio. 

 

 

Un altro viaggio volge al termine nella speranza di rivedervi presto in una prossima avventura insieme. I viaggi di gruppo rappresentano un momento di condivisione, di confronto, di crescita personale ma soprattutto un modo per scoprire nuove amicizie, nuove relazioni.

 

Alla prossima.

 

Autore: Antonio Speranza

Fonte: Viaggio del 1-2-3 settembre 2023 

Citazione: Giuseppe Capobianco

 

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