Questa volta ci siamo orientati verso la scoperta di un angolo della Puglia meno gettonato, ma non meno bello degli altri più conosciuti e più frequentati. Non a caso lo abbiamo definito "insolito".

Come prima tappa di questo viaggio abbiamo scelto Bari, la città di San Nicola, una città ricca di storia anche grazie alla sua posizione strategica.

Vogliamo riportare, come già successo nel viaggio precedente, le parole di un nostro cliente che ha partecipato anche a questa esperienza con noi.

 

Giuseppe Capobianco definisce così questo abbinamento delle due destinazioni: “Due posti che per certi versi segnano un confine culturale tra due mondi: Occidente e Oriente.

 

 

La guida, un signore simpatico e colto, ci attendeva proprio a due passi della Cattedrale di San Nicola. E' quasi un secolo che la bella e splendida città pugliese ha affidato a lui la salvezza delle loro anime. Arrivato da terre lontane, ora appartenenti alla Turchia, ha dedicato la sua vita e ogni opera di bene non solo ai cittadini baresi, ma a tutto il comprensorio circostante. La sua statua, usata per preghiere e processioni, lo raffigura olivastro a testimonianza che le sue erano origini indiscutibilmente orientali. Un uomo venuto da lontano in grado di saldare culturalmente e religiosamente i due mondi. Probabilmente è il più celebrato al mondo. La sua sacra immagine viene osannata su territori culturalmente molto diversi. Nella cattedrale barese la sua presenza ha consentito di allestire spazi di preghiere e celebrazioni anche di tipo ortodosso e bizantino per i tanti che arrivano in città da terre lontane dove si professano quelle religioni. Un bel esempio di come possano condividersi spazi sacri ma anche tendenze e credenze di vario tipo. Persino il potente Putin capo della grande Russia si è sentito in dovere di onorarlo con una visita ufficiale. Per ricordare un evento di tale portata ha donato alla città una statua del grande Santo che giustamente il comune ha sistemato in un angolo della grande piazza antistante la Basilica.

 

 

Ma Bari non è solo questo. Il suo centro storico è pieno di tesori. Costruzioni di pregio si mischiano a luoghi di culto e a posti di ristoro che offrono a prezzi moderati il meglio della cucina pugliese. Per caso abbiamo assistito in una piccola e comoda chiesa a una funzione di rito bizantino. Eravamo tutti con la testa in continuo movimento per ammirare le stupende immagini sistemate con cura sulle pareti interne dove, nel silenzio più assoluto, un sacerdote agghindato con vesti celebrative eseguiva il rito.

 

 

E poi a due passi una chiesa Cattolica bellissima dedicata a Sant’Anna dove ogni domenica le mamme portano i figli per la benedizione settimanale. Spettacoli bellissimi che non sempre riesci a seguire a causa delle tante presenze di turisti di origine disparata. Bari essendo, come dicevo paese di confine tra i due mondi, ospita gente anche proveniente da posti lontani ed immaginabili. Collegata benissimo grazie ai tanti voli giornalieri rappresenta anche, per questo, un punto di partenza per i tanti che vogliono recarsi nelle isole greche e non solo, ma anche dell’intero mediterraneo”

 

 

Dopo la pausa pranzo che ognuno di noi ha trascorso in completa autonomia, chi seduto al tavolo di un piccolo ristorante tipico di Bari Vecchia assaporando una tipica "Tiella", un timballo di riso, patate e cozze, chi invece si è deliziato il palato mangiando un croccante panino al Polpo mentre si inerpicava curioso nei vicoli del centro storico, ci siamo radunati e siamo partiti per Castel del Monte. Interessante e molto apprezzata è stata anche la visita del Castello dopo aver trascorso la prima parte della giornata a Bari.

 

 

“Il Castello di Castel del Monte si erge maestoso su un promontorio alto 540 metri posto al centro di un territorio pianeggiante situato nel comune di Andria densamente coltivato. Una piccola zona volutamente protetta tanto da impedirne l’accesso alle auto e ai tanti pullman che arrivano per visitarlo. Si fermano a distanza ragguardevole per evitare danneggiamenti al colore delle pietre esterne e all’intera struttura. Una costruzione pensata nei minimi dettagli di forma ottagonale i cui lati misurano 16,30 metri probabilmente per onorare la corona imperiale.

 

 

Tante le simbologie all’interno del bellissimo edificio. Anche la sua posizione fu studiata nei minimi dettagli in modo da formare luci e ombre durante l’alternarsi delle stagioni. Una costruzione che rappresenta la sintesi dell’intelligenza di un grande condottiero, Federico II di Svevia, che ha lasciato tracce indelebili nella storia umana.

 

 

Un grande sovrano capace non solo di impugnare la spada ma anche in grado di decifrare la complessità culturale del suo tempo. Un aristotelico che amava le scienze in ogni loro articolazione, ma anche capace di dilettarsi a buon livello nella poesia. 

Federico II si dilettava in tutto mettendo come abbiamo già detto al primo posto le scienze e la genialità dell’essere. Il simbolo più prestigioso del suo passaggio terreno è lì imperioso e in buona salute ed è visitato ogni anno da centinaia di migliaia di turisti proveniente da tutto il mondo.

 

 

Nato probabilmente come un maniero per la casa racchiude in se attenzioni costruttive non ancora del tutto decifrate anche se recenti studiosi sostengono che la costruzione dovesse diventare un punto di incontro per discutere e confrontarsi sulle idee innovative più importanti di quel tempo. Forma e materiali di prim’ordine ne garantiscono una durata destinata a sfidare il tempo. Le volte rette spesso da triplici colonne sono state pensate per salvarlo anche da eventuali terremoti di grande intensità. Marmi rari arrivati da lontano gli conferiscono un aspetto ancora gradevole malgrado depredato a più riprese dai regnanti di varia provenienza. Grazie alla sua forma armonica appare bellissimo da qualsiasi parte venga osservato. Isolato e maestoso consente a chi si affaccia sulle sue torri di spingere lo sguardo fino alle coste pugliesi. Un posto da visitare in silenzio, in meditazione per tentare di riflettere su quanto i grandi uomini ci hanno lasciato in eredità”

 

Queste parole ricche di interesse e di entusiasmo ci danno la sensazione di toccare quasi con mano tutto quello che i nostri viaggiatori possono percepire durante un viaggio, così da trasformarlo in un’esperienza unica. Dopo questa entusiasmante e coinvolgente visita guidata, ci siamo diretti verso la navetta per raggiungere il parcheggio dei pullman. Tutti ne abbiamo approfittato per rifocillarci ma anche per comprare qualche piccolo ma unico souvenir per i nostri cari. 

 

Un altro viaggio volge al termine e un'altra esperienza resta indelebile dentro di noi.

Alla prossima esperienza insieme...

 

Autore: Antonio Speranza

Fonte: Viaggio del 17 settembre 2023

Citazione: Giuseppe Capobianco

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